Castello di Barolo

Le prime notizie di una fortificazione sulla collina che da Barolo guarda la valle Talloria risalgono al X secolo. A quest’epoca si fa risalire la concessione di re Berengario I a un feudatario locale per costruire una difesa contro gli attacchi degli Ungari prima e dei Saraceni poi. Tracce di questo primo insediamento sono ancora individuabili nella struttura del mastio e della parte bassa della torre orientale.
Atti duecenteschi testimoniano la cessione del castello al comune di Alba, da cui lo rileva pochi anni dopo la famiglia Falletti. Qui, come testimoniato già nel 1325, si insedia un ramo del casato, che nel corso degli anni compie importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento. La trentina di abitazioni presenti intorno al castello secondo il catasto del 1524 gradualmente lascerà spazio alle nuove pertinenze della residenza.

Gravemente danneggiato dai saccheggi conseguenti alle guerre del XVI secolo, il castello viene ricostruito con importanti modifiche da Giacomo e Manfredo Falletti, conservando il nuovo volto fino alla morte di Juliette Colbert, ultima marchesa, nel 1864.

Nell’Ottocento il castello diventa la residenza di campagna dei Falletti, trasferitisi a Torino nel 1814. Tra gli abituali ospiti in visita a Barolo vi è lo scrittore e patriota Silvio Pellico, amico e consigliere dei marchesi, nonché responsabile della biblioteca di famiglia.

 

Nel 1970, dopo un periodo di abbandono, il Castello viene acquistato dal Comune di Barolo con una sottoscrizione cui contribuiscono generosamente cittadini, aziende locali ed ex-allievi del Collegio. Da questo momento si susseguono lavori di risanamento e restauro sostenuti dal Comune, dalla Provincia di Cuneo e dalla Regione Piemonte.

Nel 1982 l’Enoteca Comunale, fondata undici anni prima, ottiene lo status di Enoteca Regionale per rappresentare nelle cantine marchionali del castello tutti gli 11 comuni della zona d’origine del vino barolo. Dello stesso anno è l’apertura della Scuola Professionale Alberghiera, ubicata nella manica in cui erano ospitate le aule del vecchio Collegio, mentre già a partire dai primi anni Settanta, con l’aiuto di alcuni volontari, erano state aperte ai visitatori alcune sale del Castello.
Proseguendo in questa linea di valorizzazione prende forma nel 2003-04 il proposito di realizzare negli spazi del castello di Barolo un Museo del Vino inserito nella rete di castelli di Langa e Roero: comincia l’avventura del WiMu.

Il WiMu è un percorso discendente che di sala in sala si snoda fra luce e buio, suoni e colori, video e meccanismi che il visitatore stesso deve azionare per permettere all’allestimento di “raccontargli” il vino. Un’autentica immersione nella cultura di questo prodotto.

Un viaggio che coinvolge ed emoziona il visitatore portandolo dalla terrazza panoramica al terzo piano del castello fino alle antiche cantine, cuore dell’edificio, in cui alla metà dell’Ottocento nacque il vino barolo. E man mano che si scende i temi proposti dal percorso acquisiscono concretezza. Così, all’inizio del percorso è la natura ad essere protagonista, per il suo indiscusso contributo alla creazione di un grande vino. Qui le sale evocano e suggeriscono, avvolgendo il visitatore in una pura emozione.Di seguito il percorso conduce alla scoperta del vino nella storia e nell’arte, in cucina e nel cinema, nella musica e nella letteratura, nei miti universali e nelle tradizioni locali.

Ma il WiMu è anche un omaggio al castello e ai personaggi illustri che lo hanno abitato. Gli ultimi marchesi Falletti di Barolo, Carlo Tancredi e sua moglie Juliette Colbert, più nota come Giulia di Barolo, e Silvio Pellico, uno dei protagonisti del Risorgimento italiano che portò all’unificazione dell’Italia negli stessi anni in cui su queste colline nasceva il barolo, spesso con gli stessi protagonisti.

Infine il vino da gustare. Durante gli eventi presso il Tempio dell’Enoturista e in Enoteca Regionale del Barolo. Qui, nelle cantine marchionali, sono rappresentati gli 11 paesi delle Langhe in cui si produce il vino barolo, qui si può ammirare lo spettacolo delle grandi etichette e delle annate memorabili. Da scegliere e da portare con sé, per continuare l’emozione.

Fonti :
Castello Barolo.com

 

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